Il nostro progetto nasce per rispondere ad un’esigenza sociale poco conosciuta ma presente sul territorio parmense, la quale non ha ancora trovato risposte e interventi attivi e concreti: accompagnare l’inserimento nella comunità di giovani adulti dai 18 ai 23 anni in uscita dai servizi assistenziali. I giovani adulti che devono lasciare la presa in carico di questi servizi, provengono da situazioni famigliari difficili e complesse, aggravate da quadri psicopatologici che meritano attenzione clinica e assistenziale. Come psicologhe ci riteniamo preparate alla presa in carico di tali situazioni a rischio, che necessitano di un’attenzione e di un accompagnamento progettuale che manca sul territorio e che i contesti familiari non possono garantire. Si configura come ideale un inserimento in un contesto organizzato e supervisionato che possa garantire loro la sperimentazione autonoma ma con un accompagnamento professionale. La nostra idea è quella di garantire loro una stabilità abitativa e una rete di supporto e di orientamento che possa permettere un inserimento funzionale e attivo nella comunità. Il progetto vede la messa in attività di un gruppo appartamento, grazie ai fondi del progetto ThinkBig e ai finanziamenti del progetto dell’AUSL, nel quale i ragazzi possano trovare un contesto stabile che faccia da ponte tra la vita nei servizi assistenziali e la vita autonoma all’interno del tessuto sociale. Attraverso la responsabilizzazione quotidiana dell’organizzazione e gestione della casa, gruppi di orientamento alla scelta e alla ricerca di un lavoro, gruppi e colloqui individuali di sostegno e promozione delle abilità sociali, ci proponiamo di accompagnare gli utenti ad un inserimento stabile e autonomo nella società.

Siamo un gruppo di giovani psicologhe abilitate e iscritte a differenti scuole di psicoterapia, con formazioni ed esperienze diverse, ma accomunate dalla volontà di tradurre concretamente le nostre idee in proposte pratiche e fruibili. Per questi motivi siamo entusiaste di candidarci e di rispondere all’invito della Fondazione Cariparma e LUdE, al fine di offrire un contributo significativo al contrasto dell’isolamento sociale.
Marta Gherri: 27 anni, residente a Lesignano de Bagni (PR), tirocinante presso CTF AUsl Parma.
Giorgia Colopi: 28 anni, educatrice presso cooperativa di Parma.
Valeria Murru: 28 anni, operatrice presso una cooperativa di Parma.
Valeria Donelli: 26 anni, tirocinante presso Ospedale Maria Luigia (PR).
Giulia Chiesi: 31 anni, domiciliata a Parma e tirocinante presso Ospedale Maria Luigia (PR).
Maria Luisa Taurino: 28 anni, residente a Sorbolo (PR) e educatrice presso una cooperativa di Parma.

Il nostro progetto si propone di rispondere ad un’esigenza presente sul territorio parmense: accompagnare l’inserimento di giovani adulti in situazioni di difficoltà e fragilità nella comunità. Giovani adulti che, in uscita dai servizi assistenziali pubblici presenti sul territorio, non trovano una collocazione sia abitativa che lavorativa. Tali situazioni, se trascurate, possono ulteriormente aggravare significativamente il livello di disagio o di disabilità in ambito sociale e lavorativo, fino a rivelarsi invalidanti per la persona e per la comunità. Si configura, pertanto, come prioritaria la necessità di accompagnarli nel processo di crescita psicologica, autonomia sociale e lavorativa garantendo un inserimento utile e funzionale nel tessuto sociale.
I destinatari diretti saranno giovani adulti dai 18 ai 23 anni in uscita dai servizi assistenziali. L’obiettivo è quello di inserirli in un appartamento protetto e in un percorso volto a accompagnarli nella creazione di una vita autonoma. Attraverso attività di orientamento, di responsabilizzazione, di sostegno psicologico e attraverso la psicoeducazione, ci proponiamo di favorire l’incremento delle autonomie personali, di organizzazione quotidiana e di inserimento lavorativo. Promuovendo indirettamente la comunità e il tessuto sociale attraverso l’inclusione di giovani in difficoltà, che altrimenti troverebbero scarse opportunità di inserimento, rimanendo in situazioni a rischio e gravando sul costo assistenziale.

Il progetto risulta innovativo nel rispondere in modo completo a un’esigenza urgente e presente nel territorio. L’inclusione sociale di giovani in situazioni di fragilità, non è di per sé una innovazione, ma lo è la strutturazione del progetto, che risponde non solo a un’esigenza concreta ma in modo completo e determinante. L’inserimento in uno stesso progetto di diverse componenti è il punto forte della nostra proposta: contesto abitativo, attenzione alle necessità psicologiche, sociali, relazionali, inserimento lavorativo e avviamento alla vita autonoma e indipendente.
Progetti di questo tipo, spesso mancano di una di queste componenti che a nostro avviso può inficiare l’inserimento duraturo nella società. I risultati che ci attendiamo riguardano l’acquisizione dell’indipendenza abitativa, lavorativa e sociale, a un anno massimo dall’avvio del progetto. La comunità ha in questo modo la possibilità di rispondere, in un primo momento, alla necessità di collocamento di tali giovani adulti e, al lungo periodo, di godere dell’inserimento di giovani risorse riabilitate, responsabilizzate e autonome nella comunità parmense, che differentemente rischierebbero di andare a ispessire il tessuto a rischio della nostra comunità.