Può l’innovazione toccare il passato, traducendosi nella creazione di nuovi sistemi che consentano di mantenere integri valori e tradizioni antiche e tali da tradursi nella new economy di oggi? Una piccola bottega che ricorda la casa della nonna la domenica a pranzo, il profumo della tradizione, della genuinità, dell’autoctono. La produzione artigianale di tortelli, la degustazione in loco, l’acquisto diretto, la possibilità di apprendere una tradizione anche per i più piccoli o i più curiosi. La produzione domestica artigianale, con il solo impiego di capitale umano è una realtà fortemente in declino considerata l’esigenza di dover rispondere alla domanda di un mercato che vede questa tipica pasta andare oltre i confini nazionali e dunque piegarsi ad una produzione su larga scala. Il solo impiego di capitale è invece la ricchezza che vogliamo conservare. Uno staff che include disabili, extracomunitari, ex detenuti, per favorire l’integrazione e l’inclusione sociale. La particolarità di avere una cucina/laboratorio visibile (grazie alla vetrina) ai passanti oltre che ai commensali, cosi da assistere al processo di trasformazione della materia prima in prodotto finito, alla selezione dei prodotti, alla conservazione degli stessi, trasformando quello che generalmente è un dietro le quinte in una prima visione molto più interessante e che ne incentiva l’acquisto e il consumo grazie alla maestria degli artigiani.

Siamo 3 ragazzi di età compresa tra i 24 e i 27 anni (Alesssandro Di Pierro, Caterina Vergallito e Silvia Ferrari). Abbiamo intrapreso percorsi di studio differenti (economia, giurisprudenza, farmacia) e, avendo vissuto nella città di Parma da fuori sede, ci siamo resi conto di come non vi sia un posto interamente dedicato al TORTELLO, così amato e rappresentativo per Parma e per l’Emilia. Pensiamo che in un mondo che va sempre più veloce e nel quale il nuovo oggi è già vecchio domani a seguito delle migliorie tecnologiche che si ritrovano sul mercato a distanza di 24h, sia importante mantenere salde alcune tradizioni, fare tesoro del passato e lasciare che abbia sempre uno spazio nel futuro, fare in modo che l’innovazione non annienti quello che ci ha portato, come Paese, ad essere conosciuti, ricordati, rinomati, nel settore gastronomico così come in altri.

Salvaguardare vecchie tradizioni, alimentare il turismo enogastronomico locale investendo in un settore del mercato non pienamente sfruttato, favorire integrazione ed inclusione sociale. Consentire al consumatore di mangiare un prodotto finito e di capire come è stato realizzato e quali ingredienti sono stati utilizzati; Valorizzare un prodotto e una tradizione locale che risulta essere innovazione in un contesto sociale in cui la tecnologia e l’impiego di macchine hanno distrutto il capitale umano. Nuovi posti di lavoro considerando che la piccola bottega punta a diventare un brand che pur mantenendo l’artigianalità del lavoro, vuole comunque diffondersi sul territorio regionale e nazionale. Il laboratorio di produzione in vetrina è l’attrazione scenica utile a richiamare l’attenzione del consumatore oltre che garantire uno svolgimento dell’attività trasparente. Si immaginino gli artigiani con le mani in pasta: il ritmo e la coordinazione ricordano un balletto che ammalia i passanti come il canto di una sirena. A guadagnarne in ciò è l’attività, il territorio e la città che si arricchisce di una piccola scena teatrale estremamente folkloristica.

La voglia di sviluppare un progetto imprenditoriale che possa rappresentare una innovazione nel modo di produrre sostituendo alle macchine la manualità dell’uomo.
Innovare ritornando al passato.
Favorire l’integrazione includendo soggetti inabili, extracomunitari, ex detenuti.
Stimolare la curiosità del consumatore attraverso la vista e l’olfatto, catturare l’attenzione del turista, consentendogli di chiedere, vedere e gustare.
Promuovere non solo la vendita di un prodotto locale ma anche apprenderne la lavorazione.
Attivare una buona strategia di marketing puntando, nel breve periodo, ad avviare una attività che incuriosisca e attragga utenti, consumatori, turisti, creando movimento all’interno della Città;
Sfruttare il flusso turistico per promuovere la vendita del prodotto;
Utilizzare la pubblicità e i social così come l’esperienza positiva dei consumatori per espandere il brand oltre i confini della città di Parma attraverso franchising che mantengano gli stessi standard qualitativi.