La nostra idea è quella di creare uno spazio a Parma che diventi un punto di riferimento per l’upcycle, ovvero il riutilizzo creativo dei rifiuti. In particolare, il nostro sarà un centro di raccolta, dove le persone che vogliono collaborare potranno portare i contenitori in tetrapak che hanno tenuto da parte, e contribuire a realizzare (o realizzare loro stessi dopo essere stati opportunamente formati) quaderni, agende, libri e portafogli, utilizzando come materiale principale il tetrapak. Sarà un laboratorio che produrrà regolarmente questi oggetti destinati alla vendita, che saranno ricavati al 100% da materiali riciclati. Sono previste iniziative di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e alla raccolta differenziata e workshop per adulti e bambini, al fine di imparare a utilizzare i rifiuti in modo creativo.
Il progetto prevede inizialmente di affittare uno dei tanti locali sfitti del centro della città, divenuti ormai un simbolo di degrado urbano. Crediamo, infatti, che questo dare nuova vita ad ambienti in disuso, sia coerente col l’idea di “reinvenzione”, che vede quindi protagonisti, sia i cittadini che i luoghi della città. In seguito, con la consolidazione del progetto e la costituzione di una cooperativa, abbiamo intenzione di concorrere all’assegnazione di uno spazio comunale, tramite bando di concorso.

Emma, 24 anni laureata in pittura presso l’Accademia di belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo “Arte come produzione industriale”. Nel suo percorso artistico ha studiato le caratteristiche di vari oggetti di uso comune prodotti su larga scala che diventano rifiuti subito dopo essere stati usati, come i contenitori in tetrapak.
Alma, 24 anni. Impiegata presso ALMA – La Scuola internazionale di Cucina Italiana e diplomata presso il liceo Artistico Paolo Toschi. Insieme a Emma immagina da sempre un futuro dove la creatività incontri sostenibilità e riutilizzo. il suo impiego presso ALMA l’ha portata a maturare il desiderio di investire sempre più energie in progetti a favore della riqualificazione del territorio.
Giovanni, 25 Anni. Perito meccanico laureato in economia e management. Non vede l’ora di poter mettere al servizio di Tetrabooks il suo know how in ambito impresa acquisito durante gli studi e la sua esperienza professionale nella supply chain di grandi e piccole aziende.

In una società globale che fatica a smaltire i rifiuti nel modo corretto e a rispettare l’ambiente, Parma è sicuramente un’eccellenza, anche grazie al capillare sistema di raccolta differenziata. Il progetto TetraBook si può considerare come un livello superiore della divisione dei rifiuti. I contenitori in tetrapak, infatti, vengono conferiti nei bidoni gialli della plastica, ma il processo che porta al riciclo del materiale poliaccoppiato del quale sono fatti è più complicato di quanto sembri. Per le caratteristiche stesse dei cartoni del latte e dei succhi di frutta, quali impermeabilità, isolamento termico e luminoso, resistenza all’usura, duttilità, è molto più vantaggioso pensare di trasformarli in modo creativo, piuttosto che smaltirli come scarti domestici. Infatti, queste caratteristiche che per un rifiuto risultano essere proprietà difficili e scomode da gestire, per un oggetto da reinventare sono, invece, punti di forza pronti ad offrire diversi sbocchi di (ri)utilizzo.

Inoltre, partecipando al laboratorio TetraBook, i cittadini saranno coinvolti in un’attività manuale e creativa, grazie alla quale impareranno a produrre meno rifiuti e a guardarli in modo diverso. Un modo divertente di perorare la causa ambientale.

Il nostro progetto guarda il problema dei rifiuti da un punto di vista diverso dal solito: prende di mira una nicchia di ciò che a Parma finisce nel bidone giallo, cioè i contenitori in tetrapak, trasformandola in nuovi oggetti di uso comune. Produrre meno rifiuti è infatti il primo passo per gestirli nel modo corretto. Ciò che inizialmente può sembrare un’idea divertente per giocare con i cartoni del latte, diventerà nel lungo periodo un’attività necessaria non solo per sostenere la nostra piccola impresa, che si ciberà quindi, di rifiuti, ma anche per fare ognuno la propria piccola parte nel rispetto dell’ambiente. Alcune persone potranno partecipare comprando uno dei manufatti, altri ci aiuteranno portandoci i contenitori vuoti da trasformare. Altri, ci auguriamo molti, potranno vendere i propri manufatti in tetrapak all’interno del negozio TetraBook. I bar, i negozi e le attività commerciali del quartiere saranno coinvolte nella raccolta, invitando a loro volta i clienti a partecipare. Ci aspettiamo che, col tempo, questo tipo di rifiuti diventi una potenzialità per la comunità, un punto di partenza per creare qualcosa di unico, non solo qualcosa di cui disfarsi.