L’idea progettuale è di inserire la tango terapia nella prevenzione e cura di alcune forme di disagio giovanile. Pensiamo che il percorso formativo di tango terapia ridurrà il disagio percepito nei giovani partecipanti, favorendo la loro futura inclusione in altri gruppi sociali. L’ipotesi sarà verificata somministrando test che misurano alcune variabili a inizio e fine trattamento. I partecipanti saranno selezionati all’interno delle classi quinte delle scuole superiori e nei servizi di salute mentale del territorio. Il tango argentino è già stato utilizzato come terapia su gruppi di individui perché se ne sono intuiti i benefici. Alcuni dei benefici riguardano una maggior stabilità, frutto di una postura che impone di apprendere a stare ciascuno sul proprio asse, un miglior coordinamento psicomotorio e il potenziamento cognitivo conseguente alla memorizzazione, visualizzazione ed esecuzione di passi e figure. L’ascolto della musica, il riconoscimento di vari generi, l’esecuzione dei passi sul ritmo e la melodia affina la capacità di riconoscere le emozioni e di tradurle in movimento espressivo. Altri benefici riguardano la relazione di coppia. La connessione, la ricerca di un punto comune di equilibrio e dell’unità tra i due individui che ballano diventano l’essenza della danza del tango. L’esposizione a un contatto fisico ravvicinato attraverso l’abbraccio pensiamo riduca l’ansia relazionale. Le emozioni positive procurate da un contatto piacevole crediamo fungano da esperienza emozionale correttiva. I benefici sociali attesi riguardano che individui di etnie ed età diverse possano comunicare e conoscersi attraverso i codici non verbali e universali del tango argentino. Inoltre, danzare con partner differenti e ballare insieme ad altre coppie, implica conoscere le regole di convivenza. Non invadere lo spazio delle altre coppie che danzano, individuando la propria traiettoria di ballo, si traduce in autoaffermazione e in rispetto dell’affermazione altrui.

Il gruppo è composto da tre persone:
Maria Luisa Taurino, 28 anni, residente a Sorbolo (PR). Psicologa iscritta al primo anno della scuola di specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Biosistemico. Attualmente lavora come educatrice presso una Cooperativa di Parma. Frequenta un corso di tango argentino da tre anni.
Angelo Segalini, 38 anni, insegnante di Tango argentino presso la palestra di Moletolo a Parma, fondatore della scuola Archetango.
Andrea Guareschi, 22 anni, residente a Soragna (PR). Capo scout di un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni. Frequenta il corso di tango argentino Archetango da quattro anni.
Abbiamo scelto di partecipare a ThinkBig perché vogliamo sperimentare, senza costi per l’utenza, una metodologia nuova di prevenzione e cura del disagio giovanile: la tango terapia.

Il progetto nasce dal bisogno di individuare nuove strategie per ridurre il disagio giovanile e favorire lo sviluppo di nuove abilità, senza costi per gli utenti.
Il termine “disagio” indica una condizione pervasiva di malessere che investe uno o più ambiti della vita: affettivo, familiare, scolastico e sociale. I segni interiori del disagio giovanile sono l’ansia persistente, i cambiamenti di umore, l’irrequietezza costante, l’impulsività e l’incapacità di rimanere concentrati. I segni comportamentali possono riguardare l’aggressività o l’inibizione. Gli effetti si ripercuotono sulle relazioni: dall’isolamento alle condotte devianti.
La realtà della devianza giovanile appare rispetto al passato, ancora più sfuggente, perché gli adolescenti abitano un sistema sociale frammentato, caratterizzato dalla perdita del senso di appartenenza e quindi poco favorevole alla costruzione di una identità.
I destinatari del progetto saranno 12-14 adolescenti di età compresa tra i 18 e i 22 anni che sentono il bisogno di ridurre il proprio malessere.
Gli obiettivi che vorremmo raggiungere con la tango terapia di gruppo sono di fornire maggiori abilità di coping, migliori capacità di riconoscimento delle emozioni, un miglior funzionamento cognitivo e abilità relazionali più adattive. Pensiamo che questo risponda al bisogno dei giovani di sentirsi più adeguati, più a loro agio nella relazione con gli altri e quindi meno disposti ad assumere comportamenti devianti o di ritiro sociale.

Il potenziale innovativo del progetto riguarda l’utilizzo della tango terapia nella prevenzione e cura di alcune forme di disagio giovanile e l’impatto sociale che tale apprendimento avrà sui partecipanti e sulla comunità locale.
Gli obiettivi che il progetto intende raggiungere riguardano la riduzione del disagio percepito nei giovani e la loro futura inclusione in altri gruppi sociali.
I risultati che si otterranno nel breve periodo si traducono nel miglioramento delle relazioni interpersonali, attraverso la riduzione dell’ansia relazionale; aumento dell’autostima; migliori capacità di riconoscimento delle emozioni; maggiori capacità di coping e un miglior funzionamento cognitivo.
Tali obiettivi, nel lungo termine, permetteranno ai partecipanti di sviluppare un’immagine di sé positiva, di incrementare le abilità sociali ed emotive, di percepirsi positivamente all’interno del contesto di riferimento, riducendo così la propensione a comportamenti devianti o di ritiro sociale.