L’obiettivo del progetto è promuovere un progetto di integrazione “sport ed educazione” per una fascia di studenti con una bassa motivazione allo studio, scarse competenze scolastiche e una bassa percezione di autoefficacia a scuola. Utilizzando gli stadi come “connettore sociale” e luogo in cui gli studenti con difficoltà d’apprendimento possano vivere esperienze positive, formative ed emotivamente connotate.
Gli studenti DSA di Parma (4,1%) possono trovare nello stadio un luogo in cui studiare e sviluppare le proprie abilità d’apprendimento, motivati dal contesto ambientale e dalla possibilità di ottenere, in cambio dell’impegno profuso nelle attività scolastiche, biglietti per vedere le partite, possibilità di incontrare i propri idoli e di svolgere alcune attività all’interno dello stadio (es fare i raccattapalle, accompagnare i giocatori in campo).
In questo modo si possono portare l’educazione e le difficoltà fuori dalle mura scolastiche per promuovere in tutta la comunità conoscenza, consapevolezza e welfare.
Creando all’interno della comunità nuove connessioni e legami affettivi con gli stadi e offrendo un servizio sociale-educativo a bambini e genitori, trasformando un luogo di topofobia in un luogo di topofilia.

Luciana Auricchio, psicologa, master in ABA.Ha lavorato per Coop.Soc. Il Cortile a sostegno di bambini con disabilità, problemi comportamentali e disagio sociale. Ha uno studio in cui svolge interventi di psicologia dello sviluppo & educazione con bambini disabili
Chiara Guerreschi, psicologa, master in ABA,borsa ricerca “La robotica applicata alla rieducazione funzionale di processi cognitivi in allievi BES”(Unipr). Ha lavorato per Centro Apprendimento Tice con DSA/BES adolescenti. Ha uno studio in cui svolge interventi di psicologia dello sviluppo &educazione con adolescenti
Emilia Zermani, psicologa, master in ABA,corso Montessori(ONM).Ha pubblicato “Dal cosleeping al solitary sleeping in un bambino di età scolare” “Merito ed eguaglianza nelle concezioni di giustizia di preadolescenti in 3 culture”(AIP). Ha lavorato presso Centro Apprendimento Tice in aula DSA/BES preadolescenti. Ha uno studio in cui svolge interventi di psicologia dello sviluppo &educazione con bambini-preadolescenti

I DSA, tutelati dalla legge 170/2010, sono Disturbi Specifici dell’Apprendimento che influenzano la capacità di leggere (DISLESSIA), di scrivere (DISGRAFIA o DISORTOGRAFIA), e di calcolare (DISCALCULIA). Il DSA è associato ad un basso senso di autoefficacia scolastica che rischia di inficiare la motivazione nello studio e portare nei casi più estremi all’abbandono scolastico. Questo progetto risponderà al bisogno di supporto scolastico per bambini con DSA. Attualmente il Sistema Sanitario Nazionale prevede un percorso di diagnosi gratuita ma non prevede interventi per potenziare gli apprendimenti di base (lettura, scrittura, calcolo) per questo bambini e famiglie sono obbligate a rivolgersi a specialisti privati per supporto ed intervento. Nell’anno scolastico 2016/17 ci sono state 1994 segnalazioni di alunni con DSA a Parma. Il4,1% degli studenti di Parma è un DSA. I destinatari diretti del progetto saranno ragazzi e ragazze DSA di Parma dai6ai11 anni, il destinatario indiretto sarà tutta la comunità che vedrà destinanti a servizi sociali/educativi spazi della città che generalmente sono luoghi di topofobia essendo lo sport il terzo pilastro educativo dopo famiglia e scuola (rapporto Sport e Società Coni–Censis 2008). Le organizzazioni sportive sono dirette responsabili di tale processo dei bambini. Diversi progetti all’estero hanno sfruttato la passione per lo sport attirando giovani demotivati rispetto allo studio e coinvolgendoli in attività educative all’interno degli stadi.

In Italia gli stadi sono ancora poco utilizzati come “connettori sociali” e luoghi in cui i bambini possano vivere esperienze positive, formative ed emotivamente connotate. Creare all’interno della comunità nuove connessioni e legami con stadi, offrendo un servizio socio-educativo a bambini e genitori, può permettere di trasformare un luogo di topofobia in un luogo di topofilia. Questa è la direzione che stanno prendendo tutti i più grandi stadi in Europa. Questo può anche permettere di portare l’educazione e le difficoltà ad essa connesse fuori dalle mura scolastiche per promuovere in tutta la comunità conoscenza, consapevolezza e welfare. Inoltre risponde all’esigenza sempre più pressante per il Sistema Sanitario Nazionale di dare strumenti ed aiuto gratuito alle famiglie e ai bambini a cui viene diagnosticato un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Il cambiamento atteso è il miglioramento delle competenze d’apprendimento dei bambini (verrà monitorato tramite la somministrazione di strumenti valutativi pre e post intervento) ma anche la loro percezione del senso di autostima e autoefficacia. Le stesse famiglie potranno trovar sostegno e aiuto gratuito dopo aver ricevuto la diagnosi dall’AUSL che potrà indicare loro la possibilità di essere inseriti in un progetto di potenziamento delle abilità. Tutta la comunità potrà giovare del nuovo utilizzo dello stadio come connettore sociale e avere una maggiore assistenza per difficoltà in età infantile.