L’area individuata per il progetto è adiacente a viale Europa e si estende, lungo il torrente Parma, partendo dal ponte ferroviario sino al circolo Cà Rossa. Nell’area interessata dal progetto si trova anche il Ponte Europa lungo il quale è stato progettato nel 2010 un tunnel di vetro e acciaio, costato complessivamente 25 milioni di euro di fondi pubblici e la cui costruzione terminò nel 2012.
Da allora tuttavia la struttura è rimasta inutilizzata e abbandonata, causando il degrado anche dell’area verde sottostante, sulla quale, un tempo, sorgeva un campo da calcio luogo di aggregazione e integrazione sociale. La mission di Carpe Diem è dunque la rigenerazione in chiave sportivo-culturale dell’area individuata trasformandola, entro il 2020, da luogo di “topofobia” in luogo di “topofilia” grazie ai seguenti interventi:

  • la realizzazione di un parco fluviale nell’area verde, dotato di un percorso fitness accessibile e predisposto appositamente anche per persone diversamente abili, fornito di illuminazione notturna;
  • la predisposizione della struttura interna del Ponte Europa, per lo svolgimento e la promozione di alcune attività sportive, tra cui le nuove discipline olimpiche di Tokyo 2020: arrampicata sportiva e karate.

Entrambi gli interventi sarebbero soluzioni a basso costo economico e a ridotto impatto ambientale e strutturale funzionali a dare una nuova vita e immagine ad un asse cruciale di accesso alla città in ottica “Parma 2020”.

Siamo cinque ragazzi under 30 studenti del Master Sport – Master internazionale in strategia e pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi dell’Università di Parma. Insieme abbiamo pensato ad un progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana per la città di Parma nominata per l’anno 2020 capitale della cultura. Il progetto Carpe Diem è stato infatti sviluppato con l’intenzione di cogliere l’opportunità offerta da questa nomina e vuole contribuire a portare alla città Divertimento, Integrazione, Emozione, Movimento attraverso lo Sport inteso come bene culturale. L’obiettivo di Carpe Diem è dunque ampliare l’offerta sportiva della città contribuendo così a riqualificare e a ridare “vita” e immagine ad un’area attualmente degradata ma che riteniamo possa avere grandi potenzialità di sviluppo. Questi i nostri nomi: Simone Castiglia, Pietro Cesareo, Federico Montjourides, Claudia Sgarbanti, Claudio Sottile.

Parma vanta una delle Università tra le più frequentate in Italia, a cui sono iscritti studenti provenienti da tutto il Paese e dall’estero, che aumentano di anno in anno. Inoltre, la presenza della fabbrica “Bormioli Luigi glassmaker” nonché l’insediamento dell’EFSA a pochi metri dall’area individuata, rappresentano un grande bacino di utenza dell’area con i loro numerosi dipendenti. Questi, oltre ai residenti della zona, potrebbero dedicarsi più facilmente alla pratica sportiva durante la pausa pranzo o nel dopo lavoro.
La fruizione temporanea in chiave sportiva del Ponte potrebbe inoltre ovviare al divieto imposto dalla Legge Galasso di utilizzare la struttura per attività permanenti, nonché per evitare che continui ad essere un “guscio vuoto” ed uno spreco di soldi pubblici.
Un’ulteriore esternalità positiva è data dalla ricaduta occupazionale che deriverebbe da un’effettiva realizzazione del progetto, grazie ai posti di lavoro per la gestione delle attività sportive proposte e ad una maggiore sicurezza e controllo sull’area, tramite l’installazione di telecamere per la video sorveglianza e impianti di illuminazione. L’area interessata dal progetto, così riqualificata, potrebbe diventare un luogo dove organizzare, durante l’anno, eventi in collaborazione con le varie realtà sportive della città.

Riteniamo che il Progetto Carpe Diem, se realizzato, potrebbe dare nuova vita ad un’area della città oggi degradata. Contribuirebbe ad ampliare l’offerta sportiva della città fornendo anche a persone diversamente abili la possibilità di allenarsi all’aperto. Restituirebbe a cittadini e residenti del quartiere uno spazio sicuro e curato, asse nevralgico di accesso alla città. L’appuntamento di Parma 2020 è quindi l’occasione giusta per la rigenerazione dell’area individuata che, anche grazie allo sfruttamento del Ponte Europa in chiave sportiva, potrebbe riqualificarsi come “palestra a cielo aperto” rispondendo ai bisogni della comunità. Si avrebbero inoltre i benefici in termini occupazionali descritti in precedenza.