Parma vanta una delle Università tra le più frequentate in Italia, a cui sono iscritti studenti provenienti da tutto il Paese e dall’estero, che aumentano di anno in anno. Inoltre, la presenza della fabbrica “Bormioli Luigi glassmaker” nonché l’insediamento dell’EFSA a pochi metri dall’area individuata, rappresentano un grande bacino di utenza dell’area con i loro numerosi dipendenti. Questi, oltre ai residenti della zona, potrebbero dedicarsi più facilmente alla pratica sportiva durante la pausa pranzo o nel dopo lavoro.
La fruizione temporanea in chiave sportiva del Ponte potrebbe inoltre ovviare al divieto imposto dalla Legge Galasso di utilizzare la struttura per attività permanenti, nonché per evitare che continui ad essere un “guscio vuoto” ed uno spreco di soldi pubblici.
Un’ulteriore esternalità positiva è data dalla ricaduta occupazionale che deriverebbe da un’effettiva realizzazione del progetto, grazie ai posti di lavoro per la gestione delle attività sportive proposte e ad una maggiore sicurezza e controllo sull’area, tramite l’installazione di telecamere per la video sorveglianza e impianti di illuminazione. L’area interessata dal progetto, così riqualificata, potrebbe diventare un luogo dove organizzare, durante l’anno, eventi in collaborazione con le varie realtà sportive della città.
Riteniamo che il Progetto Carpe Diem, se realizzato, potrebbe dare nuova vita ad un’area della città oggi degradata. Contribuirebbe ad ampliare l’offerta sportiva della città fornendo anche a persone diversamente abili la possibilità di allenarsi all’aperto. Restituirebbe a cittadini e residenti del quartiere uno spazio sicuro e curato, asse nevralgico di accesso alla città. L’appuntamento di Parma 2020 è quindi l’occasione giusta per la rigenerazione dell’area individuata che, anche grazie allo sfruttamento del Ponte Europa in chiave sportiva, potrebbe riqualificarsi come “palestra a cielo aperto” rispondendo ai bisogni della comunità. Si avrebbero inoltre i benefici in termini occupazionali descritti in precedenza.