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Il Fontanone

Il Fontanone

Come si erano presentati a TB2

Cosa facciamo?

Il progetto trova le sue radici nelle risorse e nelle specificità dei vari membri del gruppo e vuole intervenire in modo articolato, cercando di rispondere a differenti bisogni.
La recente emergenza sanitaria ha posto l’esigenza di ripensare la socializzazione e le attività che prevedano la centralità dell’aspetto relazionale; il nostro progetto si occupa di soggetti che soffrono strutturalmente di un “distanziamento sociale”, in quanto vivono spesso fuori dalle consuete dinamiche di vita: lavoro, socialità, divertimento…. Intendiamo strutturare interventi che garantiscano l’adeguato “distanziamento fisico” riducendo il “distanziamento sociale”. Vorremmo provare a creare prossimità, avvalendoci della possibilità di avere a disposizione un luogo multifunzionale, corredato da spazi differenti e flessibili, che possano rispondere a tutte le esigenze.
Le persone disabili e i giovani neet risultano spesso emarginati da percorsi di gratificazione, autostima e inclusione sociale, fattori fondamentali per divenire soggetti attivi e persone felici; la strutturazione di una serie di attività, volte a stimolare rispetto alle criticità sopra descritte, riteniamo possa divenire risorsa sia per l’individuo che per la comunità territoriale.
Il progetto si propone, nel medio periodo, di auto finanziarsi attraverso due ambiti di intervento:
il primo connotato da ricettività e ristorazione: vogliamo creare una ‘Osteria Sociale’ che tenga insieme la proposta gastronomica di qualità, insieme all’attenzione occupazionale di categorie fragili (ad es. disabili adulti, giovani ‘neet’, …).
il secondo relativo all’attività di agricoltura sociale: la creazione di un orto ; la coltivazione di frutti di bosco, destinati alla vendita e all’attività ristorativa; la strutturazione di una serra.
Ci proponiamo inoltre di sviluppare la collaborazione con l’adiacente Oasi Naturalistica WWF di Cronovilla (creazione di proposte didattiche, turismo ambientale, percorsi escursionistici e altro).

Chi siamo?

Il gruppo, che è composto da Giulia Piccioni (36 anni), Irene Tomaciello (25 anni), Matteo Daolio (27 anni), Chiara Nicolini (27 anni), Fausta Zanardi (23 anni), Costanza D’Anna (26 anni), ha una formazione educativo-pedagogico e artistico–culturale; vanta una serie di collaborazioni ed esperienze in ambito professionale e di volontariato, è aperto all’innovazione e al confronto intergenerazionale.
I nostri percorsi personali e professionali sono caratterizzati da una forte matrice di impegno civile, unita a un’inclinazione che potremmo denominare di “imprenditoria sociale”, funzionale allo sviluppo di iniziative concrete che possano dare risposta a esigenze e bisogni, con attenzione alla sostenibilità economica.
Il luogo in cui si svolgeranno le attività è il podere “il Fontanone”, sito nel comune di Traversetolo (PR), composto da 10000 mq di verde e alcuni corpi strutturali (una abitazione, una stalla con un fienile ristrutturati, alcuni locali accessori).

Contatti: Giulia Piccioni giulia83piccioni@gmail.com

Perchè lo facciamo?

I bisogni e gli obiettivi ai quali si propone di rispondere il progetto sono molteplici, leggendo le esigenze di differenti destinatari:
• Offrire percorsi socio-occupazionali destinati a giovani disoccupati, giovani neet e categorie svantaggiate attraverso percorsi di formazione, pre-avviamento e inserimento professionale; valorizzare altresì l’aspetto socio-relazionale insito nell’esperienza lavorativa, in un contesto accogliente e inclusivo. L’Agricoltura sociale e l’Osteria Sociale, con le loro peculiarità, offrono la possibilità di percorsi individualizzati, rispettosi delle caratteristiche di ciascuno dei soggetti coinvolti.
• Creare uno spazio nel quale possano nascere e svilupparsi iniziative ed eventi di differente natura e rivolti a un bacino di destinatari eterogeneo (giovani, famiglie, categorie fragili), al fine di ovviare alla carenza strutturale di luoghi di incontro e aggregazione sul territorio.
• Adeguare una struttura ricettiva al servizio del turismo locale, che permetta la scoperta delle numerose bellezze del territorio circostante e dell’Oasi Naturalistica di Cronovilla; a questo proposito vorremmo dialogare e collaborare con realtà ed iniziative pubbliche e private di turismo sostenibile e solidale
• Rispettare e valorizzare le specificità agricole della zona, attraverso lo sviluppo di una attività di agricoltura sociale e sostenibile.

Cosa ci aspettiamo?

L’obiettivo principale è la creazione di percorsi di inclusione socio-relazionale per soggetti fragili ed emarginati, in primis disabili adulti.
Riteniamo fondamentale, in questa fase storica di crisi, dare avvio a un processo di rigenerazione, inteso sia come ‘rinascita’ (di legami, sinergie, tessuto sociale, …), che come nuova generazione nel dialogo, che prende vita nel dialogo intergenerazionale: occuparsi di categorie fragile ed emarginate, attraverso strumenti ‘sostenibili’ (come l’agricoltura sociale, lo svolgimento di attività all’aria aperta, il recupero di una convivialità antica, la valorizzazione del territorio circostante) ci pare l’adeguata sintesi di un progetto ambizioso e tenace.
Inoltre il progetto si propone di perseguire la creazione di un luogo che possa divenire multifunzionale, sia come luogo fisico che come spazio relazionale che divenga punto di riferimento per la cittadinanza attiva e, al tempo stesso, luogo di ricettività per chi si trovi di passaggio nelle nostre terre.
Vogliamo dar vita a una zona rurale dove possano integrarsi le risorse e specificità naturali da una parte, i bisogni non ascoltati, e la curiosità e l’amore per il benessere umano dall’altra.
Siamo convinti che questa rigenerazione umana e relazionale sia propedeutica ad una rigenerazione territoriale ed ambientale.
Vorremmo, nel più breve arco di tempo possibile, renderci autonomi dal punto di vista economico, grazie all’entrate ricavate dalle attività avviate, al fine di consolidare le stesse, stabilizzare i posti di lavoro, divenire un luogo con una sua connotazione e identità specifica e poter investire risorse ed energie per lo sviluppo di ulteriori iniziative, facendoci portavoce e riferimento dei bisogni e delle potenzialità del territorio.

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