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Idee in LUP - Laboratorio Urbano di Prossimità

SHORTLIST

Aggiornamenti in corso d'opera (marzo 2021)

Come si erano presentati a TB2

Cosa facciamo?

Il progetto si basa sulla creazione di un Laboratorio di prossimità all’interno della città di Parma, cioè uno spazio che proponga strumenti per l’attuazione di iniziative di innovazione urbana e sociale. Attraverso il coinvolgimento di soggetti portatori d’interesse, vorremmo avviare processi di rigenerazione urbana, sociale e culturale e assumere una prospettiva di sviluppo per quei luoghi il cui potenziale in termini di utilità sociale non è pienamente realizzato.
La nostra città presenta infatti molti spazi che chiedono di essere luoghi di relazione ma che a causa di fattori spesso al di fuori della portata del singolo cittadino non sono sfruttati a dovere. Per questo motivo vorremmo sperimentare azioni che fungano da apripista per innescare progettualità di parti urbane marginalizzate attraverso modalità collaborative.

Il Laboratorio agirà attraverso esercizi di prossimità, cioè azioni che diminuiscano la distanza tra la comunità e lo spazio in cui essa vive, coinvolgendo vari soggetti in modo collaborativo e con l’obiettivo da una parte di ricostruire luoghi dotati di urbanità e dall’altra di promuovere l’uso efficiente ed etico del tessuto urbano. Il progetto auspica infatti che, uscendo dal grave periodo di crisi che stiamo vivendo, sia possibile immaginare nuove dimensioni, appunto di prossimità, per creare welfare urbano a misura di quartiere e degli spazi alla portata di ognuno di noi.

Le azioni di sperimentazione utilizzeranno i metodi della co-progettazione e tecniche di urbanistica “dal basso” per affrontare problematiche legate all’abbandono e all’incuria di luoghi della città e alla mancanza di spazi che favoriscono la socialità nei quartieri.

Tra i temi proposti, la creazione di una piattaforma cittadina per il riuso e la condivisione, ove i soggetti interessati possano incontrarsi per immaginare la riqualificazione di spazi in disuso, anche attraverso azioni condivise ispirate all’urbanistica tattica e circolare.

Chi siamo?

Avendo fatto parte del contesto universitario e dell’associazionismo parmigiano e con alle spalle varie esperienze di vita e lavoro all’estero, abbiamo visto nel bando l’occasione per incanalare le nostre passioni per l’arte, l’architettura e l’ambiente in azioni di impegno e responsabilità collettiva. Noi siamo:

Nicolò Cantini, laureato in relazioni internazionali, si sta specializzando in analisi di dati per la ricerca sociale. Ha già lavorato per la cooperazione allo sviluppo.

Gabriele Nicoli, laureato in architettura all’università di Porto, concentra la sua attività sulla rivitalizzazione urbana, con particolare attenzione per i luoghi “dimenticati”.

Francesco Petrolini, studente di Media per l’industria creativa, fa parte del direttivo di Legambiente Parma ed è tra i fondatori dell’associazione culturale ABC.

Giuseppe Verterame, architetto e dottorando di ricerca, si occupa di rigenerazione urbana e abitare collettivo, sviluppa progetti dalla scala urbana a quella architettonica.

Contatti: Nicolò Cantini cantini.nicolo@gmail.com

Perchè lo facciamo?

Il nostro periodo storico è fortemente caratterizzato dalla limitatezza di risorse e dalla necessità di ripensare il modo in cui ne facciamo uso. Il patrimonio urbano non è esente da queste riflessioni: le nostre città sono costellate di spazi che occorre rivalutare e dotare di nuovo senso in virtù dei cambiamenti nei nostri stili di vita. Con bisogni specifici diversi, ogni quartiere di Parma, dal centro storico alla fascia periurbana, vede la presenza di opere inutilizzate, spazi abbandonati o esposti all’incuria, e luoghi pubblici che non prendono in considerazione nuove esigenze urbane e sociali.
In questi termini, la questione urbana emerge in modo continuativo nella storia recente della nostra città come un problema talmente stratificato da avere bisogno di risposte innovative e portate da tanti soggetti in modo complementare. In tal senso, sia la Costituzione sia strumenti legali locali, sollecitano sempre più spesso la società civile e la cittadinanza ad avere un ruolo attivo nella tutela di ciò che è bene pubblico.

Il progetto ha come finalità proprio quella di creare una realtà che possa proporre strumenti innovativi per l’elaborazione di soluzioni rivolte alla trasformazione della città, e faccia ciò ingaggiando direttamente i soggetti con cui sperimentare questi nuovi strumenti: cittadinanza, associazioni, soggetti privati, scuole, università e istituzioni pubbliche, per immaginare insieme nuovi spazi per la città del futuro.

Cosa ci aspettiamo?

Il progetto importerà gli strumenti più innovativi dell’urbanistica “dal basso” nella città di Parma.

I risultati attesi dal progetto sono:

• L’apertura di un Laboratorio di urbanistica partecipata, all’interno di uno spazio riqualificato e gestito dal nuovo ente del terzo settore.
• La realizzazione di almeno due percorsi di progettazione urbana condivisa in due diversi quartieri di Parma.
• La realizzazione di almeno due percorsi di formazione e progettazione condivisa con due gruppi di giovani (15-25 anni).
• La realizzazione di almeno due azioni di urbanistica tattica in almeno due diversi quartieri di Parma, frutto dell’elaborazione condivisa con i gruppi target sopracitati.
• L’organizzazione di almeno un evento di riappropriazione artistica in un luogo in disuso.
• L’organizzazione di almeno un incontro di riflessione sulle tematiche legate al progetto.
• L’organizzazione di un concorso di idee aperto alla cittadinanza.
• La creazione di una piattaforma del riuso, attraverso la pubblicazione di un registro di opere, pubbliche e private.
• La stesura di una pubblicazione di restituzione delle esperienze promosse dal Laboratorio.

L’impatto di lungo periodo previsto:

Il progetto si prefigge di contribuire alla ridefinizione dei rapporti tra soggetti che vivono nello spazio urbano con il tessuto urbano stesso. Questo cambiamento di paradigma avrà un impatto progressivo sulla trasformazione della città direttamente ad opera dei cittadini e della società civile. La diffusione di mini-interventi di urbanistica “dal basso” porterà ad un complessivo miglioramento delle interazioni tra cittadini e città. La creazione della piattaforma del riuso punta alla responsabilizzazione di soggetti privati rispetto all’occupazione di spazio urbano da parte di opere in disuso. Attraverso i molteplici percorsi di partecipazione previsti dal progetto, si prevede la formazione di una cittadinanza sempre più incline a partecipare alla tutela dello spazio pubblico.

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