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All'uscio - Consegne etiche

All’uscio

Come si erano presentati a TB2

Cosa facciamo?

L’idea nasce dalla difficoltà che molti negozi e botteghe della nostra città si sono trovati costretti ad affrontare durante l’epidemia: organizzare un servizio a domicilio dei propri prodotti; molte di queste attività però non hanno mai avuto la necessità o le risorse per proporre questa tipologia di servizio. I costi degli attuali servizi non permettono ai negozianti di creare un reale guadagno sulle consegne e ritardano spesso il flusso di cassa, impedendogli di percepire il reale valore di un servizio di questo tipo. Spostando il costo della consegna dal negozio al cliente, togliendo la commissione su ogni ordine consegnato e versando i proventi settimanalmente, vogliamo aumentare il ricavo netto dei negozi, facendo diventare il delivery una delle loro principali fonti di guadagno. Le consegne verranno effettuate solamente con mezzi elettrici, in modo tale da poter velocizzare il processo, potendo attraversare senza problemi anche le zone ZTL e al contempo ridurre al minimo l’inquinamento. I rider sono l’altro grande focus del nostro progetto: le compagnie di delivery sfruttano i propri fattorini offrendo loro poche garanzie e contratti a cottimo assolutamente non commisurati alle difficoltà e ai rischi della mansione. Noi vogliamo cambiare questo paradigma partendo dalle basi: contratti garantiti e ben retribuiti, con ferie e assicurazione, offerti a persone svantaggiate che hanno bisogno di essere reintrodotte nel mondo del lavoro.
A corredo del servizio di spedizione, metteremo a disposizione delle realtà target una piattaforma digitale in cui riunire la loro offerta di prodotti a domicilio, in modo da poter facilitare, ma anche stimolare l’acquisto da parte del cliente finale. Il prodotto finale
prevederebbe tre applicazioni: una per i negozianti per poter gestire la loro vetrina virtuale, una per il consumatore finale per poter ordinare i prodotti delle proprie botteghe preferite comodamente online e una per i fattorini per gestire al meglio le consegne.

Chi siamo?

Siamo Matteo Gambara (28 anni, residente a Zurigo), Michele Mattioli (28 anni, lavoratore a Parma) e Andrea Tommei (28 anni, residente a Parma), tre ragazzi di Parma che dopo lo stesso liceo hanno seguito percorsi accademici differenti: in ordine, Matematica, Ingegneria Biomedica ed Economia e Marketing. Sempre accomunati dalla passione comune per l’innovazione e il digitale, sentiamo il bisogno di fare qualcosa per aiutare la nostra città, grazie alle competenze acquisite con diverse esperienze lavorative. Matteo è certamente il più analitico e riflessivo, abituato a lavorare con i numeri; Michele è scrupoloso e attento al dettaglio, studia ogni decisione da cima a fondo gestendo al meglio le analisi costi/benefici e infine Andrea, la parte creativa e commerciale del gruppo, capace di comprendere le esigenze di partner e clienti e di trovare la mediazione adatta. Dopo aver ricevuto tanto,
siamo convinti che sia giunto il momento di ridare qualcosa alla nostra amata città.

Contatti: Andrea Tommei allusciodelivery@gmail.com

Perchè lo facciamo?

Il nostro proposito principale è quello di ridare centralità ai negozi di quartiere e ai piccoli commercianti che rendono unica la nostra città. Crediamo di poter offrire a queste aziende un servizio di multicanalità a prezzi contenuti e poterne incrementare le vendite con consegne a domicilio. Questa è una necessità divenuta ancora più impellente ai tempi del nuovo Coronavirus, che ha reso il servizio di spedizione essenziale per la sopravvivenza dei
piccoli esercizi commerciali. Quest’aspetto si lega indissolubilmente con le tematiche ambientali. Se ogni azienda si occupasse anche della spedizione, avremmo un incremento notevole di mezzi di trasporto inquinanti, con conseguenti problemi ambientali e salutari. Poter raggruppare diversi negozi
sotto un’unica piattaforma, invece, consente di razionalizzare gli spostamenti e garantire un servizio più efficiente sia per il negoziante che per il cliente.
Infine, il servizio offerto andrebbe a colmare un gap che tutt’ora esiste tra disponibilità della merce e possibilità di reperirla. Molti individui, come persone anziane, con disabilità o impossibilitate ad uscire, hanno difficoltà a recarsi in loco per gli acquisti. Altre volte sono gli esercenti ad essere svantaggiati perché si trovano in aree non facilmente accessibili come i centri storici, dove gli ostacoli sono rappresentati dalla presenza di varchi e dalla mancanza di parcheggi, o altre zone della città che non godono di collegamenti attraverso i mezzi pubblici.

Cosa ci aspettiamo?

Il primo cambiamento che ci attendiamo è quello di poter aiutare a garantire un futuro alle tante botteghe che arricchiscono il nostro centro abitato, accompagnandole nel processo di innovazione e offrendo un servizio che è sempre più richiesto soprattutto dalle giovani generazioni. Andando ad occuparci della consegne, non solo riusciremo a dispensare l’esercente da questo onere, in modo da permettergli di concentrarsi su ciò che ha sempre
fatto al meglio, ma l’aiuteremo a rispondere alla concorrenza delle catene che già da diversi anni hanno implementato servizi di spedizione analoghi.
Credendo fortemente nell’impatto sociale che ogni impresa comporta, nel breve periodo aiuteremo soggetti svantaggiati a trovare un lavoro stabile, attuando un reinserimento nella società. L’ispirazione viene da “Impresa sociale Quid”, un’azienda di Verona che conduce persone ai margini della società verso un nuovo impiego che risponde alle logiche di mercato. I rider, inoltre, saranno trattati come dipendenti a tutti gli effetti, agevolando uno stile di vita più equilibrato rispetto alle piattaforme esistenti: svolgeranno il proprio lavoro con mezzi messi a disposizione da noi, saranno coperti da assicurazione sul lavoro e con un contratto basato sul modello di riferimento nazionale. Nel lungo periodo, invece, destineremo parte degli eventuali profitti per progetti di formazione delle persone coinvolte, quali il sovvenzionamento di studi o altre attività culturali. Come osservava Kant, dobbiamo agire in modo da considerare l’uomo come fine e non come mezzo. Questo permetterà anche di differenziarci dalle più famose piattaforme di delivery presenti sul mercato.

Infine, ci aspettiamo che sempre più persone utilizzino questo servizio per la migliore qualità che sapremo offrire con pietanze calde e consegne più puntuali: grazie ad algoritmi di dispaccio delle risorse e scooter elettrici potremo arrivare senza problemi in tutte le aree della città con rapidità.

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