Cinema & Gestalt
Come si erano presentati a TB2
Cosa facciamo?
Il nostro progetto Cinema & Gestalt si rivolge agli studenti degli istituti superiori di Parma al fine di creare un dialogo di condivisione. Intendiamo formare due piccoli gruppi, massimo dieci persone per gruppo; li accompagneremo all’interno di un percorso strutturato che inizierà con la visione di scene tratte da cinque film. Le tematiche dei film scelti riguarderanno la famiglia e l’universo adolescenziale (a tal proposito citiamo alcuni esempi di film che abbiamo pensato di proporre: Boyhood, Family life, The Tree of Life, Il Capitale Umano, Pardi e Figli). Le scene verranno analizzate sia dal punto di vista tecnico che contenutistico. Successivamente si procede con il gruppo Gestalt. Esso consiste in un approccio di crescita personale volto a migliorare la qualità della nostra vita attraverso la conoscenza e la comprensione di sè. La Gestalt lavora sul corpo e sulle emozioni nel qui ed ora al fine di riattivare nell’individuo le energie creative e le risorse che sono “bloccate” a causa delle regole provenienti dall’ambiente. Nel nostro caso l’attvità si svolgerà nel seguente modo: dopo aver visto le scene i ragazzi verranno fatti sedere in cerchio e verrà chiesto a ciascuno di condividere pensieri ed emozioni su quello che si è visto. Verrà seguita una scaletta di domande semi-strutturate, per esempio verrà chiesto: ” Nella vostra vita o nel vostro quotidiano avete vissuto o vivete esperienze simili?”. “Come avresti agito eventualmente?”. La condivisione serve ai ragazzi per aprirsi e attraverso diverse tecniche ed interventi li guideremo verso la comprensione dei processi personali. Alla fine del progetto chiederemo ai ragazzi alcune riflessioni attraverso un questionario a risposta sia multipla su scala likert che a risposta aperta, che avrà lo scopo di trarre un feedback sull’esperienza e rilevare un eventuale cambiamento generato nei ragazzi.
Chi siamo?
Il nostro gruppo è formato da tre membri: Stefano Tedesco, 29 anni, laureato al DAMS di Bologna, filmaker e fotografo. Nicoletta Leo, 28 anni, psicologa clinica iscritta all’ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna. Pierfrancesco Latte, 27 anni, psicologo clinico laureato presso l’Università degli studi di Parma e counselor Gestalt. Alla base della nostra aggregazione c’è un legame di amicizia e condivisione di idee e passioni che vorremmo trasmettere alle nuove generazioni di adolescenti. I motivi che ci spingono a presentare questo progetto sono la salute psicologica dei ragazzi e la trasmissione di valori culturali ed artistici in grado di attivare in essi una crescita e consapevolezza di sé.
Contatti: Stefano Tedesco stefano.tedesco91@gmail.com
Perchè lo facciamo?
Il presupposto di base che ci muove verso l’ideazione di questo progetto è aiutare le nuove generazioni di adolescenti ad acquisire nuovi strumenti sia culturali che personali. Attraverso l’analisi dei film proposti si incrementerebbe la capacità critica e la sensibilità nello sguardo cinematografico. Per quanto riguarda gli strumenti personali dare degli spunti per riflettere su di sé attraverso la comprensione e la discussione di tematiche molto diffuse e delicate quali il divorzio, i conflitti e i disagi familiari, come emerge nelle scene dei film. Molto spesso infatti gli adolescenti si trovano in situazioni reali simili senza possedere i giusti strumenti per fronteggiarle. Nel sistema scolastico attuale a volte viene posta una trasmissione dei saperi nozionistica e talvolta passiva, con scarsa attenzione ai processi personali del singolo. Infine il nostro intento è quello di sensibilizzarli verso attività di crescita personale.
Cosa ci aspettiamo?
Tra i fattori innovativi di questo progetto c’è la Gestalt e il suo utilizzo insieme alla cinematografia. Esso si fonda sulle relazioni e il presupposto alla base di questa scelta è che i ragazzi ricevono un’educazione davvero poco incentrata sulle relazioni interpersonali. Ciò deriverebbe da una scarsa consapevolezza di sè. Il mondo di oggi, così frenetico ed individualistico, mette in ombra gli aspetti più empatici che caratterizzano l’essere umano. Desideriamo ottenere due risultati: il primo, quello considerabile più legato ad aspetti pedagogici, è la capacità dell’individuo di aumentare le proprie potenzialità critiche ed analitiche rispetto alla visione di un film. Di fatto il cinema può essere specchio della realtà. In seguito attraverso l’attività di condivisione ci attendiamo che i ragazzi acquisiscano maggiore empatia. Vogliamo seguire i partecipanti e accompagnarli come un viaggio verso una crescita. Se si verificherà un cambiamento positivo nei ragazzi, un nuovo sguardo sul mondo, questi lo porteranno e lo trasmetteranno anche ai loro pari attivando così un cambiamento comunitario.